Imballaggi biodegradabili – Come funzionano, definizione e vantaggi
Qual è la differenza fra buttare una buccia di banana e un sacchetto di plastica? Entrambi vengono usati per confezionare il cibo, ma la buccia di banana è biodegradabile e si degrada naturalmente, mentre il sacchetto di plastica rimane intatto per decenni, se non secoli, rilasciando sostanze chimiche dannose in una discarica o inquinando gli oceani.
Nel 2018, l’americano medio ha prodotto circa 2,2 kg di spazzatura al giorno. Circa 31.700 tonnellate di spazzatura sono state riciclate, al livello nazionale, in quell’anno, ma solo 1/3 circa sono state compostate. Se anche solo una parte dei rifiuti potesse diventare biodegradabile, il futuro del nostro pianeta sarebbe significativamente migliore.
Le nuove tecnologie rendono possibile produrre imballaggi alimentari biodegradabili e durevoli allo stesso tempo. Consentirebbero ad una percentuale maggiore dei nostri rifiuti di diventare come la buccia di banana, anziché come un sacchetto di plastica.
Entriamo nei dettagli per capire cosa significa e come funziona.
Cosa sono gli imballaggi biodegradabili
Gli imballaggi biodegradabili sono normalmente definiti come qualsiasi forma di imballaggio che si degrada e decompone naturalmente.
Il termine “biodegradabile” è stato tipicamente usato in senso ampio per qualsiasi tipo di materiale di imballaggio sostenibile che si decompone naturalmente, in qualsiasi condizione e in un tempo non specificato. Qual è il problema? Secondo questa definizione, qualsiasi oggetto, come una scatola in legno o un involucro a base di cellulosa, è biodegradabile. La differenza è che l’involucro , mentre il legno decenni o addirittura secoli. Alcuni degli imballaggi dichiarati biodegradabili venduti oggi arrecano comunque dei danni all’ambiente!
Dunque, come è possibile trovare un imballaggio biodegradabile che si decomponga in un ambiente sicuro, in un lasso di tempo ragionevole?
Un imballaggio biodegradabile si decompone generando compost?
Il modo migliore per sapere se si sta utilizzando un materiale di imballaggio biodegradabile è cercare quello in cui è presente la scritta “compostabile”.
Le confezioni che sono certificate come compostabili si decomporranno in maniera sicura in un ambiente adatto al compost. La certificazione garantisce che l’imballaggio si decomporrà in determinate condizioni ed entro un lasso di tempo predefinito e limitato.
Quando si parla di imballaggio certificato e compostabile, si ha la garanzia che il sacchetto o la scatola di decomporrà completamente in un arco temporale compreso fra 6 mesi e 1 anno, in un ambiente di compostaggio domestico o industriale, rilasciando sostanze nutrienti per il terreno.
Da cosa sono composti gli imballaggi biodegradabili?
Si pensa erroneamente che gli imballaggi biodegradabili possano essere realizzati solamente con materiali organici o derivati dalle piante e che qualsiasi materiale di imballaggio che contiene polimeri di origine fossile/combustibile non sia biodegradabile. Questo non è vero.
Il fatto che un materiale sia biodegradabile dipende dalla natura chimica della catena di polimeri del materiale, piuttosto che dalla fonte da cui proviene. Per biodegradarsi, la struttura a base di polimeri (sequenza di monomeri – unità ripetute) di cui è composto il materiale deve essere in grado di degradarsi, o decomporsi, in pezzettini molto piccoli che possono essere digeriti dai microorganismi.
I tradizionali imballaggi di plastica, come bottiglie di bevande gassate, clamshell e sacchetti di plastica (quali PE, PET e PP) richiedono un tempo molto lungo (addirittura secoli) per decomporsi, quindi non sono considerati biodegradabili.
Gli imballaggi a base di sostanze organiche, come carta o cellulosa, hanno una struttura molecolare debole che consente una rapida decomposizione. Altri materiali organici, come PET, PE e PA a base organica, hanno dei legami forti che non consentono la biodegradabilità.
https://bioplasticseurope.eu/about
Un combustibile fossile è un materiale contenente idrocarburi che si forma nel sottosuolo dalla decomposizione di piante e animali, e che viene estratto per produrre energia tramite combustione (come benzina o gas naturale). Il combustibile fossile, allo stesso modo dei materiali organici, è composto da catene di idrocarburi.
Normalmente, i combustibili fossili sono identificati con le plastiche più resistenti e non biodegradabili. Tuttavia, esistono alcune plastiche a base di petrolio, composte da tipi di catene di idrocarburi più deboli, che si degradano in maniera più efficiente e completa (PBAT), mantenendo la resistenza e la flessibilità che rende gli imballaggi di plastica attraenti agli occhi dei produttori e utilizzatori degli stessi. Sono ideali per gli imballaggi biodegradabili per il cibo, in quanto offrono la resistenza e l’affidabilità della plastica, con i vantaggi ambientali della biodegradabilità.
TIPA, uno dei leader mondiali nella ricerca e sviluppo degli imballaggi compostabili, utilizza un composto a base di combustibili fossili e materiali a base biologica nei suoi imballaggi e pellicole biodegradabili e certificati.
Quali sono i tipi di imballaggi biodegradabili?
Esistono vari tipi di imballaggi biodegradabili, tuttavia non tutti sono adatti per un uso alimentare.
Ecco un elenco dei tipi comuni e non comuni di imballaggi biodegradabili in uso oggi:
- Carta: la carta è uno dei materiali compostabili per gli imballaggi più antichi e tradizionali. Si decompone molto rapidamente e può essere riciclata facilmente e in maniera efficiente. Lo svantaggio è che la carta non fornisce la stessa protezione o lo stesso isolamento di altri tipi di imballaggi, dunque non è adatta per tanti tipi di imballaggi ad uso alimentare.
- PLA: il PLA è un polimero a base biologica e può essere modellato come la plastica tradizionale per creare imballaggi; tuttavia, il compostaggio è lento, anche in un impianto industriale.
- Cellulosa: un materiale di origine vegetale che si decompone molto facilmente e rappresenta un’ottima soluzione per gli imballaggi a breve termine, ma non riesce a garantire una durata ai prodotti venduti e non offre una barriera adeguata ai prodotti alimentari; inoltre, si scolorisce facilmente.
- Alghe: anche il materiale a base di alghe, come la cellulosa, è altamente biodegradabile ed è ideale per gli imballaggi a breve termine; tuttavia, è instabile e non adatto a imballaggi per cibi, trasporti e conservazione.
Gli imballaggi alimentari biodegradabili devono essere composti da materiali robusti e protettivi che preservino la freschezza e l’integrità degli alimenti e, allo stesso tempo, permettano di resistere al trasporto e alla conservazione per svariati mesi. Inoltre, devono essere completamente biodegradabili entro un lasso di tempo ragionevole.
Gli imballaggi compostabili di TIPA sono parzialmente a base biologica e parzialmente a basefossile, con polimeri specifici altamente durevoli e che si decompongono facilmente al termine del ciclo di vita.
Perché è importante avere imballaggi biodegradabili nel mondo?
I rifiuti, in tutte le forme, sono uno dei problemi ambientali più gravi dei nostri tempi. Ogni anno, circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono nel mare.
Mentre la popolazione continua a crescere, e il consumismo spinge a una maggiore produzione e distribuzione dei prodotti, la quantità di rifiuti nei mari e nelle discariche continua a crescere in tutto il mondo.
Come si può porre fine a tutto ciò? In che modo possiamo iniziare a ridurre il nostro impatto sul pianeta?
Non esiste un’unica soluzione alla crisi ambientale. C’è bisogno di adottare un approccio variegato e gli imballaggi biodegradabili rappresentano una delle tante soluzioni che potranno salvare il pianeta.
La gestione della catena di distribuzione globale è complessa: non è facile il ritorno alla produzione locale. C’è un urgente bisogno di soluzioni più sane, intelligenti e naturali per gli imballaggi, che possano soddisfare le esigenze attuali dei consumatori e allo stesso tempopreservare l’ambiente del nostro pianeta. Questa soluzione è rappresentata dagli imballaggi biodegradabili.
Gli imballaggi biodegradabili sono adatti all'industria alimentare?
Il cibo non è altro che un rifiuto organico, il materiale per eccellenza più adatto al compostaggio. Tuttavia, la maggior parte degli imballaggi alimentari non lo è. È incredibile che il 63% dei rifiuti solidi prodotti negli USA sia rappresentato dagli imballaggi. E questi numeri continuano a crescere.
Passando agli imballaggi in plastiche biodegradabili, l’industria alimentare può sfruttare questa imponente fonte di rifiuti e reindirizzarla verso il compostaggio, per ottenere preziose sostanze nutritive per il suolo che, a loro volta, alimentano l’agricoltura aumentandone la produzione. Anziché danneggiare l’ambiente, gli imballaggi alimentari biodegradabili possono diventare una parte integrante del sistema dell’economia circolare, eliminando i rifiuti e aumentando la produzione di cibo.
Questo vantaggio critico rende gli imballaggi compostabili la soluzione del futuro per l’industria alimentare.
Quali sono i vantaggi degli imballaggi biodegradabili?
I vantaggi degli imballaggi in plastica biodegradabile sono chiari per l’ambiente, il futuro del pianeta e la sostenibilità dell’industria alimentare:
Sostegno all'agricoltura
Gli imballaggi biodegradabili alimentari promuovono l’economia circolare, sfruttando i rifiuti degli imballaggi come compost che arricchisce il suolo di sostanze nutritive e aiuta ad aumentare la produzione di cibo nel settore agricolo.
Una soluzione più sana
Gli imballaggi biodegradabili alimentari sono atossici e naturali, e offrono una soluzione più sicura e sana per tutti i tipi di cibi.
Riduzione dei rifiuti
Il vantaggio più importante degli imballaggi biodegradabili è la possibilità di ridurre i rifiuti complessivi dell’industria alimentare. A differenza degli imballaggi tradizionali che producono tonnellate di plastica che finiscono nelle discariche, dove rimarranno per decenni, gli imballaggi biodegradabili per il cibo si decompongono naturalmente e completamente.
Ritorno alla natura entro un tempo predefinito
Gli imballaggi compostabili certificati, come quelli di TIPA, sono progettati per decomporsi in determinate condizioni, entro un periodo di tempo definito. Gli imballaggi certificati come biodegradabili si decompongono, normalmente, entro 1 anno nei contenitori per il compost domestici e in 3/6 mesi in quelli industriali.
Scopri il catalogo di TIPA
Gli imballaggi biodegradabili ad uso alimentare di TIPA sono ideali non solo per l’ambiente, ma sono anche sufficientemente resistenti per un adeguato confezionamento, per il trasporto e per la conservazione di prodotti alimentari freschi, nel rispetto delle norme igieniche e di sicurezza previste. Le pellicole possono essere utilizzate nei macchinari tradizionali per la plastica e si adattano facilmente alla catena di produzione degli imballaggi in plastica.
Le soluzioni di TIPA si integrano facilmente con i macchinari e i sistemi esistenti per la produzione degli imballaggi, rendendole un’alternativa attraente dal punto di vista dei costi e anche pratica per le normali operazioni di produzione.
Scopri la gamma dei film, dei laminati, delle confezioni preformatee delle bobine stampate biodegradabili e compostabili di TIPA
Casi di studio di TIPA
I brand globali del settore alimentare si rivolgono a TIPA per gli imballaggi biodegradabili
Natoora
Consegna di frutta e verdura biologiche
Grupo Bimbo
È la più grande azienda di panificazione al mondo, che utilizza imballaggi sostenibili al 100%
Aquibio
Il principale fornitore francese di prodotti biologici surgelati